XVIII Congresso Nazionale AIAMC
Il XVIII Congresso Nazionale AIAMC “Ritorno al futuro, dal comportamentismo al cognitivismo andata e ritorno” si terrà in data 30 settembre, 1 e 2 ottobre 2022 presso la sede splendida...
Nel DSM 5, il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – si descrive il disturbo da accumulo come:
A) Persistente difficoltà a gettare o separarsi dai propri beni, a prescindere dal loro valore reale.
B)Questa difficoltà è legata a un bisogno percepito di conservare gli oggetti e al disagio associato al buttarli via.
C)La difficoltà di gettare via i propri beni produce un accumulo che congestiona ed ingombra gli spazi vitali e ne compromette sostanzialmente l’uso previsto. Se gli spazi vitali sono sgombri, è solo grazie all’intervento di terze parti (familiari, addetti alle pulizie, autorità).
D) L’accumulo causa disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti (compreso il mantenimento di un ambiente sicuro per sé e per gli altri).
E) L’accumulo non è attribuibile ad un’altra condizione medica (ad esempio, trauma cranico, disturbo cerebrovascolare, sindrome di Prader-Willi)
F) L’accumulo non è meglio giustificato da sintomi di un altro disturbo mentale (per esempio, ossessioni nel DOC, ridotta energia nel disturbo depressivo maggiore, deliri nella schizofrenia o in altri disturbi psicotici, deficit cognitivi nel disturbo neurocognitivo maggiore, interessi ristretti nei disturbi dello spettro autistico)
Specificatore:
– Con acquisizione eccessiva: se la difficoltà a gettare via i beni è accompagnata da eccessiva acquisizione di oggetti che non sono necessari o per i quali non c’è sufficiente spazio.
– Con insight buono o sufficiente.
– Con insight scarso
La qualità del legame che gli accumulatori hanno con i propri oggetti non è diversa rispetto a chi non soffre del disturbo, ma l’intensità del legame con essi e la quantità di cose percepite come necessarie sarebbero notevolmente più elevate. In altri termini:
Il trattamento CBT ha il suo focus nell’addestramento ad abilità neuropsicologiche carenti e nella ristrutturazione delle credenze disfunzionali connesse agli oggetti.
Un altro elemento centrale consiste nell’addestrare i pazienti a sopportare di più la sensazione di “buttare via qualcosa di importante”
Il modello di riferimento è quello già presentato di Frost e Steketee.
La letteratura sembra mostrare che il DA risponde meno al trattamento del DOC.
Il trattamento prevede 6 fasi : Assessment, Psicoeducazione e interventi sulla motivazione alla terapia, Skills Training, ERP, ristrutturazione cognitiva, interventi aggiuntivi .
Miglioramento delle capacità connesse ai deficit neuropsicologici:
L’addestramento è fatto in studio e in vivo (a casa o nelle situazioni stimolo come ad esempio il centro commerciale), alternando i due setting.
Esposizione a stimoli connessi allo scegliere, buttare, non comprare. Previsto un coach a casa.
Si possono fare sessioni in immaginazione prima dell’esposizione dal vivo. Tenere presente che spesso i pazienti provano TRISTEZZA e non solo ansia, quando devono separarsi dagli oggetti
Lo scopo è modificare o aumentare la distanza critica da queste credenze. Laddering (freccia discendente) e scenario delle peggiori conseguenze: cosa accadrebbe se lo buttassimo via? Esperimenti comportamentali di verifica: cosa è successo?
Si agisce sulle credenze centrali caratteristiche del DA e legate agli aspetti già esposti nel modello:
Esempi : E una cosa che devo avere? (differenza fra “devo avere” e “voglio avere”).
Quanti oggetti di questo tipo possiedo già? (svantaggi di avere più oggetti dello stesso tipo, “copie”).
E’ importante per me? (scindere l’utilità effettiva personale da quella teorica o per altre persone).
Ho uno specifico piano di utilizzo per quell’oggetto? (Lo uso davvero? E come si può usare?….).
Lo utilizzerò in un arco di tempo ragionevole?
Da Intervento del 27/06/2020 di ASIPSE al Forum delle scuole di psicoterapia OPL - Dott.ssa Laura Bislenghi.
CONTINUA ad approfondire con la lettura di :
“Un caso clinico di accumulo compulsivo”
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